Ho smesso di contare le volte in cui, arrivata alla seconda riga,
ho cancellato e riscritto tutto nuovamente.
Cercavo un inizio ad effetto,
qualcosa di poetico e vero allo stesso tempo, qualcosa di grandioso, ma agli occhi.
Non ci sono riuscita.
Poi ho capito, ricordando ciò che non avevo mai saputo:
che per i grandi cuori che muoiono nel corpo ma che continuano a battere nel respiro della notte,
non ci sono canoni o bellezze regolari,
armonie esteriori, ma tuoni e temporali devastanti che portano ad illuminare un fiore,
nascosto,
di struggente bellezza.
Un inizio ad effetto...
RispondiEliminaEHHEHEHE...
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RispondiEliminascusa Mari..la mia incapacità a fatto si che, invece di pubblicare cancellassi...
RispondiEliminase tiva riscrivi...Elisabetta