E’ la richiesta con cui ci si ritrova spesso a fare i conti, quando una nuova persona entra nella nostra vita e desidera conoscerci, o per meglio dire, cerca indizi per dare inizio all’elaborato processo della conoscenza e decidere, una volta raccolte le informazioni, se restare o andare via….
Parlami di te…e spesso si resta senza fiato…
Da dove si comincia?
Dall’infanzia, dagli eventi più significativi e quali? Quelli positivi o negativi?
O semplicemente quelli che affluiscono, senza controllo vigile?
Cosa dire ? Cosa tacere?
Come tessere le trame della propria esistenza?
E’ un esercizio di consapevolezza – ci si racconta agli altri,
ci si racconta a se stessi, ci si racconta…
e la vita prende forma: si ama, si condivide, si ha un posto nel qui e ora,
si sceglie se vivere orientati verso il passato, proiettati nel futuro o
aderendo al presente.
Ognuno, più o meno consapevolmente, sceglie dove attingere il proprio nutrimento, realtà e finzione si mischiano nei ricordi: dettagli assumo proporzioni importanti e interi periodi vengono dimenticati… si fluisce insieme alla vita e quando nei periodi di passaggio si lascia spazio al rituale del ricordo, quando si tirano le somme…e le sintesi sono spietate, muoversi sulla simbolica linea del tempo, tornare lì ai bivi imboccati di allora, raccontarsi cosa sarebbe successo, se si fossero scelte le altre vie, in quelle vite parallele…può essere affascinante, forse doloroso a volte, ma sicuramente arricchente.
Io tendo a consegnarmi nella mia interezza.
La domanda che mi pongo è: è giusto?
E' giusto!
RispondiElimina"Vite parallele", "consapevolezza", "qui e ora"...
Un argomento affascinante e coinvolgente
tenuto conto del fatto che
tutto avviene nel presente:
http://serpente-piumato.blogspot.com/2011/09/il-presente.html
Grazie Serpente vado a vedere sul tuo blog...
RispondiEliminasecondo me è giusto. pericolosamente giusto.
RispondiEliminabello il tuo blog
a presto
-m
E' quel pericolasamente che mi perplime,
RispondiEliminagrazie Metiù.. benvenuto!