giovedì, agosto 30
Buona la seconda
Sweet e Paolo ecco cos'era ...
"Se questo è un uomo" di Primo Levi,
interpretata da Dino Becagli su musica di sottofondo di John Williams,
colonna sonora del film "Schindler's List"
mercoledì, agosto 29
T.S. Eliot, Il canto dell'amore di J. Alfred Prufrock
"Ho conosciuto le sere, le mattine, i pomeriggi,
Ho misurato la mia vita con cucchiaini da caffè;
Conosco le voci che muoiono con un morente declino
Sotto la musica giunta da una stanza più lontana.
Così, come potrei rischiare?
E ho conosciuto tutti gli occhi, conosciuti tutti -
Gli occhi che ti fissano in una frase formulata,
E quando sono formulato, appuntato a uno spillo,
Quando sono trafitto da uno spillo e mi dibatto sul muro
Come potrei allora cominciare
A sputar fuori i mozziconi dei miei giorni e delle mie abitudini?
Come potrei rischiare?
E ho già conosciuto le braccia, conosciute tutte -
Le braccia ingioiellate e bianche e nude
(Ma alla luce di una lampada avvilite da una leggera peluria bruna!)
E' il profumo che viene da un vestito
Che mi fa divagare a questo modo?
Braccia appoggiate a un tavolo, o avvolte in uno scialle.
Potrei rischiare, allora?-
Come potrei cominciare?"
martedì, agosto 28
Edvard Munch
sabato, agosto 18
Farneticazioni
E' nel buio di quella stanza che il fantasma torna, torna puntuale .
In punta di piedi, mi siede accanto.
Io abbasso lo sguardo.
Colpevole?
Innocente?
Il fantasma risponde ai miei occhi, oggi consola, poi crocifigge...
Mi alzo , cammino,
mi vesto di nuovo,
percorro un cammino che non ho scelto,
ci sono : efficiente.
il fantasma sogghigna e' soddisfatto...
viene punisce e poi se ne va
io resto nel buio e ci penso ancora,
poi volto le spalle ed già ora .
Ricomincio il cammino...tanto lui torna!
sabato, agosto 11
David Foster Wallace - Infinite Jest
"Scoprirete che la vostra preoccupazione per ciò che gli altri pensano di voi scompare una volta che capite quanto di rado pensano a voi. Che la validità logica di un argomento non ne garantisce la verità. Che esiste una cosa come la cruda, incontaminata, immotivata gentilezza. Che ci vuole un grande coraggio per dimostrarsi deboli. Che per qualche perversa ragione, è spesso più divertente desiderare qualcosa che averlo. Che è consentito volere. Che tutti sono identici nella segreta tacita convinzione di essere, in fondo, diversi dagli altri."
BELLA ACHMADULINA.....NON DEDICARMI TROPPO TEMPO...
Non dedicarmi troppo tempo,
non pormi tante domande.
Non sfiorare la mia mano
con i tuoi occhi buoni, fedeli.
Non seguirmi in primavera
lungo le pozzanghere.
Lo so: una volta ancora, nulla
verrà fuori da questo incontro.
Forse pensi: è per superbia
che non mi vuole amico.
Non la superbia-l'amarezza
tiene così alta la mia testa.
venerdì, agosto 10
WISLAWA SZYMBORSKA...........LA STAZIONE
Il mio arrivo nella città di N.
è avvenuto puntualmente.
Eri stato avvertito
con una lettera non spedita.
Hai fatto in tempo a non venire
all'ora prevista.
Il treno è arrivato sul terzo binario.
E' scesa molta gente.
L'assenza della mia persona
si avviava verso l'uscita tra la folla.
Alcune donne mi hanno sostituito
frettolosamente
in quella fretta.
A una è corso incontro
qualcuno che non conoscevo,
ma lei lo ha riconosciuto
immediatamente.
Si sono scambiati
un bacio non nostro,
intanto si è perduta
una valigia non mia.
La stazione della città di N.
ha superato bene la prova
di esistenza oggettiva.
L'insieme restava al suo posto.
I particolari si muovevano
sui binari designati.
E' avvenuto perfino
l'incontro fissato.
Fuori dalla portata
della nostra presenza.
Nel paradiso perduto
della probabilità.
Altrove.
Altrove.
Come risuonano queste piccole parole.
giovedì, agosto 9
Ahmad Shamlu......... Io non sono una storia che puoi raccontare,
Io non sono una storia che puoi raccontare,
non sono una canzone che puoi cantare,
non sono un suono che puoi udire,
non sono neppure questo che puoi vedere
né quello che puoi conoscere.
Io sono una sofferenza che anche tu puoi provare,
chiamami con un grido.
Gli alberi parlano con il bosco, l’erba con la terra,
le stelle con le galassie. E io parlo con te.
Dimmi il tuo nome, dammi le tue mani,
dimmi le tue parole, dammi il tuo cuore.
Io ho scoperto le tue radici.
Attraverso le tue labbra ho parlato al Tutto,
le tue mani sono sorelle delle mie.
In una luminosa solitudine ho gridato con te
per quelli che sono vivi.
In un oscuro cimitero ho cantato con te
la più bella canzone perché quelli morti quest’anno
erano le persone che amavano di più i vivi.
Dammi le tue mani. Le tue mani mi sono familiari.
Oh tu, che ho scoperto molto tardi.
Io parlo con te come le nuvole parlano con la tempesta,
come l’erba parla con la terra,
come la pioggia parla al mare,
come gli uccelli parlano alla primavera,
come gli alberi parlano al bosco.
Perché ho scoperto le tue radici,
perché la mia voce è sorella della tua.
PAUL ELUARD ...........NEL MIO DOLORE NULLA E' IN MOVIMENTO
Nel mio dolore nulla è in movimento
Di quello che io stesso sono stato
Attendo, nessuno verrà
Né di giorno né di notte né mai più.
I miei occhi si sono separati dai tuoi occhi
Perdono fiducia perdono la luce
La mia bocca si è separata dalla tua bocca
La mia bocca si è separata dal piacere
E dal senso dell'amore e dal senso della vita
Le mie mani si sono separate della tue mani
Le mie mani lasciano sfuggire tutto
I miei piedi si sono separati dai tuoi piedi
Non avanzeranno più non ci sono più strade
Non conosceranno più né il peso né il riposo
Mi è concesso di veder finire la mia vita
Con la tua
La mia vita è in tuo potere
che ho creduto infinita
E l'avvenire la mia sola speranza è il mio sepolcro
Identico al tuo circondato da un mondo indifferente
Ero così vicino a te che ho freddo vicino agli altri.
martedì, agosto 7
da: il Futuro di Julio Cortazar
Non ci sarai per niente, non sarai neppure ricordo,
e quando ti penserò, penserò un pensiero
che oscuramente cerca di ricordarsi di te.
Frida Kahlo
Ho smesso di contare le volte in cui, arrivata alla seconda riga,
ho cancellato e riscritto tutto nuovamente.
Cercavo un inizio ad effetto,
qualcosa di poetico e vero allo stesso tempo, qualcosa di grandioso, ma agli occhi.
Non ci sono riuscita.
Poi ho capito, ricordando ciò che non avevo mai saputo:
che per i grandi cuori che muoiono nel corpo ma che continuano a battere nel respiro della notte,
non ci sono canoni o bellezze regolari,
armonie esteriori, ma tuoni e temporali devastanti che portano ad illuminare un fiore,
nascosto,
di struggente bellezza.
domenica, agosto 5
sabato, agosto 4
GEZIM HAJDARI.........LASCIO QUESTI VERSI COME UN ADDIO
Lascio questi versi come un addio
inghiottito dalla nudità della memoria
sapendo che il mondo non ne ha bisogno.
Del mio saluto con la mano che trema
giù nel fondo stellato
nessuno si accorge.
Orizzonte precario
mi appoggio alla tua acqua fredda
e scavo la tua fronte di cielo oscuro
abbandonato nella nebbia fitta
non so da dove vengo e dove vado
assedio nevi che mi assediano
in balia di neri uccelli
voglio sapere chi mi separa da una terra impazzita
e che fine faranno la mia Ombra oltre l'acqua
la pioggia che cade nella pioggia e gli Dèi fra gli alberi
in fila accanto al freddo e al destino
attendo che mi chiamino all'alba dalle pietre
volti pallidi di voci arrochite
il mio nome è una linea che divide
la luce dall'oscurità
il mio corpo misura tra la sabbia e il cielo.
giovedì, agosto 2
La persistenza della memoria .....Dalì
L’opera più celebre di Dalì è sicuramente “La persistenza della memoria”; in questa tela sono rappresentati orologi deformi, sciolti, appoggiati sopra degli oggetti, come il ramo di un albero a simboleggiare una necessaria ridefinizione del tempo.Salvador Dalí fu influenzato dalla fisica relativistica di Einstein e in questa opera , il grande pittore, ha dato la sua interpretazione artistica e geniale della nuova teoria. La deformazione delle immagini degli orologi simboleggia molto bene la deformazione dello spazio-tempo.L’orologio è sicuramente lo strumento razionale per eccellenza ; permette di misurare il tempo e scandisce le nostre esigenze empiriche quotidiane. Deformando l’orologio e trasformandolo in una figura colloidale, la cui forma sembra adattarsi,ma non completamente, alle superfici su cui viene posta, Dalí fa riconsiderare all’osservatore la dimensione del tempo, della memoria, del sogno e del desiderio, nelle quali il prima e il dopo si confondono e lo scorrere del tempo sembra variare con la percezione soggettiva. Una interpretazione artistica ,filosofica che presume una comprensione scientifica delle proprietà dello spazio-tempo relativistico di Einstein.
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