mercoledì, agosto 31

TELA - IMTIAZ DHARKER

TELA


Ogni giorno cerco di ridisegnarmi il volto.
Prendo pennello e pastelli,
penne e matite, tempere e colori
in polvere, e dipingo un volto.
Lo dipingo sopra il volto che ho di già,
come una tela che volessi cancellare.
Non che non mi piaccia il volto
donatomi da Dio,
ma a vederlo sembra triste,
la bocca all’ingiù.
Sopra questo, dipingo un altro volto
che sorride.
Poi lo strofino via. Non lo voglio
quel sorriso mite e sciocco sul
mio volto.
Un giorno me lo disegnerò interessante, pericoloso,
crudele.







CANVAS



Every day, I try to redraw my face.
I take a brush and crayons,
pens and pencils, paints and powdered
colours, and paint a face.

I paint it over the face I already have,
like a canvas I'd like to erase.

It's not that I don't like the face
god gave me,
but it looks unhappy,
the mouth turns down.

Over this, I paint another face
that smiles.
Then I rub it off. I don't want
a face that simpers harmlessly
like this.

Some day I plan to draw it
interesting, dangerous,cruel.

martedì, agosto 30

Passaggi

Ognuno di noi attraversa, nella vita, momenti di buio; difficoltà che possono scaturire dalla sfera emotiva o disagi più strettamente legati alla materia, come una malattia o la mancanza di risorse economiche per andare avanti. In questi frangenti possiamo scegliere di "accendere una luce" dentro di noi oppure di lasciarci trascinare in un baratro di disperazione. Considerando che, nel caso cadessimo, nessuno potrebbe salvarci, è bene sforzarsi di pensare positivamente per far si che tutte le difficoltà diventino opportunità di crescita. Mi rendo conto di quanto tutto questo, però, possa risultare difficile per chi non è abituato ad osservare i propri pensieri. Prendiamoci l'abitudine di "distendere" la nostra mente, concedendo ad ogni pensiero di fluire liberamente. Semplicemente stiamo a guardare, evitando di dare delle valutazioni a quello che stiamo pensando. In fondo siamo noi che diamo ad un pensiero il potere di angosciarci o spaventarci. Se non alziamo barriere non dovremo combattere contro i pensieri che ci disturbano e ci accorgeremo che, pian piano, essi scivoleranno fuori dalla nostra testa naturalmente, lasciandoci la mente libera di cercare valide soluzioni ai nostri problemi. Se impareremo ad osservare le nostre inquietudini oggettivamente, vedremo con chiarezza quanti fardelli inutili e negativi ci portiamo dietro da una vita, pensieri che da troppo tempo ci impediscono di vedere con chiarezza dentro di noi. In un'epoca in cui per capire se stessi si ricorre spesso a degli "esperti", teniamo presente psicologi, guru, sensitivi e quant'altro, potranno mostrarci l'immagine che hanno di noi ma non potranno mai valutare fino infondo chi siamo e di cosa abbiamo davvero bisogno come invece possiamo fare per conto nostro. Ogni qual volta leggeremo o ascolteremo qual cosa che ci "risuona"dentro, scopriremo un frammento di verità che era già dentro di noi e non riuscivamo a vedere.


lunedì, agosto 29

Virginia Woolf – Le Onde




<< Ma quando ci sediamo accanto, vicini, - disse Bernard, - ci dissolviamo l’uno nelle frasi dell’altro. Una nebbia ci avvolge. Si crea un mondo immateriale>>.
<<Vedo il maggiolino, - disse Susan.- E’ nero, lo vedo; no, è verde, io mi attacco a ogni parola. Tu invece con le parole e con le frasi divaghi, scivoli via, ti sollevi sempre più in alto>>.

domenica, agosto 28

Il mondo non è più degno di parola - Javier Sicilia




Il mondo non è più degno di parola
Ce l'hanno soffocata dentro
Come te (ti hanno asfissiato)
Come te
Ti hanno strappato i polmoni
E il dolore non so mi separa
Solo resta il mondo
Per il silenzio dei giusti
Solo per il tuo silenzio ed il mio silenzio, Juanelo
Il mondo non è più degno di parola,
è la mia ultima poesia, non posso più scrivere poesia...
la poesia non esiste più in me.

E' questa l'ultima poesia scritta dal poeta messicano Javier Sicilia. Ultima perchè dopo la morte del figlio Juan, ucciso a soli 24 anni dai narcotrafficanti, ha deciso di smettere di scrivere. Al contempo ha avviato una lotta pacifista nel suo Paese per risvegliare le coscienze contro il narcotraffico.

Stand by me - Oasis



Chuck Palahniuk, Invisible Monster


Non importa con quanto scrupolo seguirai le indicazioni,
avrai sempre l'impressione di aver perso qualcosa,
 la sensazione sprofondata sotto la tua pelle di non aver vissuto tutto , ù
c'è quel sentimento di caduta nel cuore per essere andato troppo in fretta 
nei momenti in cui avresti dovuto fare attenzione. 
Bè, abituati a quella sensazione. 
E' così che un giorno sentirai tutta la tua vita


UNA FORGIA E UNA FALCE - RAYMOND CARVER


Un minuto fa avevo le finestre aperte
e c’era il sole. Tiepide brezze
attraversavano la stanza.
(L’ho scritto anche in una lettera.)
Poi, sotto i miei occhi, si è fatto buio.
Il mare ha cominciato a incresparsi
e le barche da diporto che erano a pesca
hanno virato e sono rientrate, una flottiglia.
Il tintinnabolo sotto al portico è caduto
di colpo sotto una raffica. le cime degli alberi
tremavano. Il tubo della stufa cigolava e sbatteva
trattenuto dai tiranti.
Ho detto: "Una forgia e una falce”.
Certe volte parlo da solo, così.
Nomino certe cose:
argano, gomna limo, foglia, fornace.
Il tuo volto, la tua bocca, le tue spalle
ora sono per me inconcepibili!
Che fine hanno fatto? E’come se
li avessi sognati. I sassi che abbiamo portato
a casa dalla spiaggia se ne stanno lì
sul davanzale a raffreddarsi.
Torna a casa. Mi senti?
I miei polmoni sono pieni del fumo
della tua assenza.




A Forge, And A Scythe

One minute I had the windows open
and the sun was out. Warm breezes
blew through the room.
(I remarked on this in a letter.)
Then, while I watched, it grew dark.
The water began whitecapping.
All the sport-fishing boats turned
and headed in, a little fleet.
Those wind-chimes on the porch
blew down. The tops of our trees shook.
The stove pipe squeaked and rattled
around in its moorings.
I said, “A forge, and a scythe.”
I talk to myself like this.
Saying the names of things –
capstan, hawser, loam, leaf, furnace.
Your face, your mouth, your shoulder
inconceivable to me now!
Where did they go? It's like
I dreamed them. The stones we brought
home from the beach lie face up
on the windowsill, cooling.
Come home. Do you hear?
My lungs are thick with the smoke
of your absence.

John William Waterhouse (1849-1917)


J.W. Waterhouse, pittore e figlio d'arte, dato che entrambe i suoi genitori William e Isabela Waterhouse, erano pittori, nacque a Roma nel 1849.

A cinque anni si trasferì con la famiglia a South Kensington, Londra, studiò pittura con suo padre e si iscrisse alla Royal Academy nel 1870.

Le sue opere giovanili, profondamente influenzate da Lawrence Alma-Tadema e Frederick Leighton, ma con un tocco pittorico leggermente diverso, più ricco e sensuale, riprendono scene tratte dal mondo greco e romano, furono espose sia alla Royal Academy che alla Dudley Gallery.

Nel 1874, all'età di venticinque anni, Waterhouse presentò alla Royal Academy il primo dei suoi lavori maturi, l'allegoria "Il Sonno e la sua sorellastra la Morte" che lo rese celebre e che rimase per decenni una delle opere più amate dal pubblico.

Dopo aver sposato Esther Kenworthy nel 1883, Waterhouse intensificò la sua attività di pittore, dedicandosi a temi letterari, dipinti con uno stile personale e romanticamente fantastico.

Insegnante dal 1895 alla Royal Academy, insegnò anche alla St. John's Wood Art School del cui club fu membro fino alla morte.

Si ammalò di cancro nel 1915 e morì due anni dopo, lasciando a metà uno dei suoi numerosi quadri raffiguranti la morte di Ofelia.

La produzione di Waterhouse può essere raggruppata per temi entro due filoni principali: le opere di ispirazione classica e le opere di ispirazione medievale, tra cui spiccano i numerosi "Ofelia" e "La signora di Shalott", oltre ad altri dipinti a tema shakespeariano.





La signora di Shalott è uno dei personaggi che maggiormente ispirarono Waterhouse, portandolo a realizzare almeno tre differenti dipinti nel 1888, nel 1896 e nel 1915.

Il tema della donna che si strugge per amore, in questo caso Elaine of Astolat, ricorre nei dipinti di Waterhouse: non a caso un altro dei suoi soggetti ricorrenti è Ofelia nell'atto di raccogliere fiori, poco prima della morte.

Il dipinto unisce il tema femminile a quello dell'acqua, un'associazione che, insieme a quella con il fiore, è tipica della pittura simbolista in generale e dei preraffaelliti in particolare.


Frequenti sono anche le scene di vita nell'antica Roma, permeate da una delicata e decadente indolenza, cui sono assimilabili anche le numerose scene di vita ambientate in Italia.

Waterhouse godette di una notevole fama in vita, ma dopo la morte venne dimenticato fino alla fine del XX secolo, quando la sua opera fu rivalutata in seno a una generale riconsiderazione dell'arte vittoriana.

Waterhouse: disegni e studi









sabato, agosto 27

Castelli di rabbia

Ma quando ti viene quella voglia pazzesca di piangere, che proprio ti strizza tutto, che non la riesci a fermare, allora non c'è verso di spiccicare una sola parola, non esce più niente, ti torna tutto indietro, tutto dentro, ingoiato da quei dannati singhiozzi, naufragato nel silenzio di quelle stupide lacrime. Maledizione. Con tutto quello che uno vorrebbe dire... e invece niente, non esce fuori niente. 
Si può essere fatti peggio di così?

Mutamenti - Roberto Pazzi



Oggi sono quel che potrei essere,
un foglietto bianco
caduto per terra
nella sala d'attesa della stazione.
Quanto manca ?
la domanda è mutata in
Quanto ho fatto ?
Imito la clessidra,
so capovolgere dritto e rovescio,
vuoto e pieno,
bianco e nero,
perdo peso,
sono diventato più leggero.

Io sono folle





Io sono folle, folle
folle di amore per te.
Io gemo di tenerezza
perchè sono folle, folle
perchè ti ho perduto.
Stamane il mattino era sì caldo
che a me dettava confusione,
ma io ero malata di tormento
ero malata di tua perdizione.





Alda Merini da "Folle, folle, folle di Amore per te".






E' il mio primo (e spero non ultimo) post in questo bellissimo ed interessante blog. Vorrei ringraziare mattada.. per l'incredibile opportunità regalatami. Spero di non deluderti!

DEV' ESSERCI... - JOSE' SARAMAGO




Dev' esserci un colore da scoprire,
un recondito accordo di parole,
dev' esserci una chiave per aprire
nel muro smisurato questa porta.

Dev' esserci un'isola più a sud,
una corda più tesa e più vibrante,
un altro mar che nuota in un altro blu,
un'altra intonazione più cantante.

Poesia tardiva che non riesci
a dire la metà di quel che sai:
non taci, quando puoi, e non sconfessi
questo corpo casuale e inadeguato.

OGNI MATTINA - MANOLIS ANAGHNOSTAKIS


Ogni mattina
Cancelliamo i sogni
Con cautela costruiamo i discorsi
Le nostre vesti sono un nido di ferro
Ogni mattina
Salutiamo gli amici di ieri
Le notti si dilatano come fisarmoniche
Suoni, rimpianti, baci perduti.

 (Insignificanti enumerazioni
Nulla, solo parole per gli altri
ma dove finisce la solitudine?)

Sulle ragioni di una scelta

Se le ragioni di una scelta potessero essere oggetto di un'analisi esauriente,
la scelta sarebbe paragonabile a quella che esegue una macchina opportunamente programmata.
Ma non sarebbe più una scelta.

Jean-Claude Pariente

venerdì, agosto 26

VOGLIO UN AMORE DOLOROSO



Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia della morte) e senza mutamento.

Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.

Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.

Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell'ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l'Infinito.


Frederick Carl Frieseke



Frederick Carl Frieseke, soprannominato “L'impressionista americano”, è nato nel 1874 in Owosso (Michigan) e dopo gli studi dell'obbligo fa l' illustratore, quindi decide di diventare un pittore. Studia presso l'Istituto d'Arte di Chicago e poi insegna presso la Art Students League di New York. Parte per la Francia per perfezionarsi e si stabilisce a Parigi nel quartiere di Montparnasse, uno spazio privilegiato di artisti americani e ha molto successo con i i suoi nudi, uno dei quali viene acquistato dal governo francese nel 1904. Si reca a Giverny e nel 1906, insieme alla moglie, si trasferscono in un cottage che confina con la proprietà di Claude Monet, e vi restano per quattordici anni.

Qui crea dipinti luminosi, raffiguranti scene di interni e di giardini, usando molto i verdi, blu e viola, oro abbagliante ed arancione, mentre usa bianchi che catturano e riflettono la luce del sole brillante estate. Nel 1920 compra una casa estiva a Le Mesnil-sur-Blangy in Normandia, abbandonando Giverny, e qui inizia la produzione di un grande gruppo di tele che rappresentano figure femminili e il più delle volte usa la figlia Frances come modella. Espone ampiamente per tutta la vita, sia negli Stati Uniti che e in Francia. Ed è a Le Mesnil-sur-Blangy che muore nel 1939.


Frederick Carl Frieseke (galleria - Parte prima)









giovedì, agosto 25

UN DI' SI VENNE A ME MALINCONIA di DANTE ALIGHIERI



Un dì si venne a me Malinconia
e disse: "Io voglio un poco stare teco";
e parve a me ch'ella menasse seco
Dolore e Ira per sua compagnia.

E io le dissi: "Partiti, va via";
ed ella mi rispose come un greco:
e ragionando a grande agio meco,
guardai e vidi Amore, che venia

vestito di novo d'un drappo nero,
e nel suo capo portava un cappello;
e certo lacrimava pur di vero.

Ed eo li dissi: "Che hai, cattivello?".
Ed el rispose: "Eo ho guai e pensero,
ché nostra donna mor, dolce fratello".    
(rime)

Nude by Theodore Lukits (American, 1897–1992) 

CUORE, LO DIMENTICHEREMO! di Emily Dick



Cuore lo dimenticheremo
Tu e io, stanotte!
Tu dimentica il calore che ti ha dato
io scorderò la luce!

Quando avrai finito, te ne prego,
dimmelo, così che io cominci!
Presto, presto! Potrei pensare a lui
mentre tu perdi tempo!

VIVERE UNA SOLA VITA - NDJOCK NGANA



Vivere una sola vita
in una sola città,
in un solo paese,
in un solo universo,
vivere in un solo mondo
è prigione.
Conoscere una sola lingua
un solo lavoro
un solo costume
una sola civiltà
conoscere una sola logica
è prigione.

Zia P igri e Zia Noia

Zia Pigri…mi era stata descritta come una persona invadente, una di quelle che quando tu hai mille cose da fare, ti entra in casa senza nemmeno bussare, si piazza sul tuo divano e beffarda ti sorride : "Non avrai mica da fare?! Lascia perdere!". Parla, sorride, ammicca, attrae tutta l'attenzione su di sé e ti impedisce di fare alcunché , i miei parenti dicono non si sia mai sposata ..ma sembra vada con tutti…tranne con chi lavora nessuno sa quanti anni abbia, ma, io credo sia nata col mondo io non la conosco bene, incontri sporadici alle feste comandate. Si mormora io non le sia simpatica.


Altra cosa e’ zia Noia e’ cicciona, mangiona, sbuffa sempre e viene a trovarmi spesso soprattutto il sabato pomeriggio …mi offre sempre quelle sue fantastiche crostate al cioccolato ma io non posso mangiarle,  mi segue passo, passo. Tutto sommato zia Noia mi piace; basta farla ingozzare ..e mi lascia fare ..ogni tanto bofonchia, io faccio finta di non sentirla . Spesso sta con me per il fine settimana , al lunedì mattina canticchiando va via. Mi manca durante la settimana ma non la chiamo quasi mai, tanto lo so che al sabato sarà lei a venire da me.

IL COLLOQUIO (a mia madre)



Quando ti avrò raggiunto sulla sponda del fiume di luce
e tu mi chiederai che ho fatto tant'anni senza di te,
io ti risponderò: "Ho continuato il colloquio".
Tu riderai per dolcezza tutto il riso de' tuoi bianchi denti,
e cingerai le mie spalle col tuo gesto sicuro di despota.
E lungo i prati di viole che fioriscono solo pei morti
continueremo il colloquio.

PER UN BREVE ISTANTE (anonimo)


Viviamo veramente sulla terra?

Viviamo per sempre?

Solo per un istante viviamo.

Anche le pietre più dure si spaccano,

anche l'oro viene ossidato dal tempo.

Anche le piume preziose

sono rapite dal vento.

Solo per un istante

siamo qui sulla terra!


mercoledì, agosto 24

SE C'E' QUALCOSA CHE DESIDERI - VERA PAVLOVA



 Se c'è qualcosa che desideri,                                        If there is something to desire,            
ci sarà qualcosa che rimpiangi.                                       there will be something to regret.
 Se c'è qualcosa da rimpiangere                                     If there is something to regret,
 ci sarà qualcosa da ricordare.                                       there will be something to recall.
 Se c'è qualcosa da ricordare,                                       If there is something to recall,
 non ci sarà niente da rimpiangere.                                 there was nothing to regret.
 Se non c'è niente da rimpiangere,                                  If there was nothing to regret,
 non ci sarà niente da desiderare.                                   there was nothing to desire.

BUSSANO - MARAM AL-MASRI


Bussano.
Chi sarà?
Nascondo la polvere della mia solitudine
sotto il tappeto,
aggiusto il mio sorriso,
...ed apro.


RIFUGIO - Eric Fried



Talvolta io cerco rifugio
in te
da te e da me

dalla collera per te
dall'impazienza
dalla fatica

dalla mia vita
che toglie speranze
come la morte

Io cerco difesa
in te
dalla quiete troppo quieta

Io cerco in te
la mia debolezza
Questa mi deve venire in aiuto

contro la forza
che io
non voglio avere

Maria Gadù - Shimbalaiê

Shimbalaiê*

Shimbalaiê, quando vedo il sole che bacia il mare
Shimbalaiê, tutte le volte che va a riposare

Natura, dea di vita
la belezza pura di nascere
Un fiore che brilla alla luce del sole
Pescando tra il mare e l'amo

Pensiero libero come il cielo
Immagina una barca di carta
Andando via per non tornare
Viaggiando come iemanjá

Refrain (2X):
Shimbalaiê, quando vedo il sole che bacia il mare
Shimbalaiê, tutte le volte che va a riposare

Quanto tempo ci vuole ad imparare
Che un fiore è vivo quando nasce
Questo fiore che brilla alla luce del sole
Pescatore tra l'amo e il mare

Refrain (2X):
Shimbalaiê, quando vedo il sole che bacia il mare
Shimbalaiê, tutte le volte che va a riposare

Essere capitani di questo mondo
Poter girare senza frontiere
Vivere un anno in un secondo
Non pensare che i sogni siano senza senso

Incantarmi con un libro
Che parla di vanità
Quando si deve mentire
Poter dire la verità

Refrain (2X):
Shimbalaiê, quando vedo il sole che bacia il mare
Shimbalaiê, tutte le volte che va a riposare

*Parola africana attraverso cui gli orixás africani portano un conforto di pace e bontà, di forze positive. E' altresì una forma di benessere con la natura.

Donna con gatto


Isadora Duncan


Lisa Duncan


Greta Garbo



LA FAME - LAURENCE BINYON

".....il primo e l'ultimo istinto dei viventi....."
Speriamo che faccia anche da monito contro queste guerre assurde che ancora si combattono e che prima o poi non nasca più nessuno che non abbia il necessario per vivere serenamente la sua vita. 

LA FAME


Io scendo tra le genti come un'ombra,
Io siedo accanto a ciascuno.

Nessuno mi vede, ma tutti si guardano in faccia,
E sanno ch'io sono lì.

Il mio silenzio è simile al silenzio della marea
Che sommerge il campo di gioco dei bimbi,

Simile all'inasprirsi del gelo nelle lente ore notturne,
Quando gli uccelli al mattino sono morti.

Gli eserciti travolgono, invadono, distruggono,
Con tuono di cannoni dalla terra e dall'aria.

Io Sono più tremenda degli eserciti,
Io sono più temuta del cannone.

Re e cancellieri dànno ordini;
lo non dò ordini a nessuno;

Ma sono più ascoltata dei re
E più che non i fervidi oratori.

lo disdico parole, disfo azioni.
Le creature ignude mi conoscono...

Io sono il primo e l'ultimo istinto dei viventi...
Sono la Fame.