domenica, ottobre 2

Patrizia Valduga Da La tentazione

Nudo sdraiato (1927), Edward Hopper

"Il vostro sguardo insolente dovrà
chinarsi... Voi, bastardi tracotanti,
l'alba che viene tutti squaglierà!"

"Si squaglieranno solo i tuoi amanti
in quell'alba che tutti i sogni smura,
goffi fra tremiti e vene, spïanti

lì per giocarti, per farci paura.
So che lo sai..." "Non so nessuna cosa,
puliscimi la tua slumacatura."

"Come sei altera e disdegnosa!
Sconcialtela così che me la prenda
e disbrami la voglia che mi posa."

Poi col le reni in una morsa orrenda,
"Or godi e taci, or... ti resti dentro".
E mi convien tacere, per ammenda.

"Vedi come veloce in te m'inventro,
vedi come lo vuoi e tieni tutto,
vedi che piangi umore dal tuo centro...

ecco rientro, e coli dappertutto.
Via di qui, voi, che più non mi resiste,
in piacere si volta il suo gran lutto."

Altra doglia e delizia insieme miste
intorno ad un calore ch'io non so
m'ingolfavano il cuore e fu ben triste

venire a resa pur gridando "No!",
per fame di carne grassa di grasso
e sangue.. e per mia scusa che dirò?

"Sento l'alba salire passo a passo,
con lei ti lascio, anima confusa;
il tuo cielo ho innalzato ch'era basso

e più non fonderai come ti ho fusa
fuor dei denti di ieri e di domani.
Se la vista del sole non ti è chiusa

vinca tua guardia i movimenti umani!"
E tu, alba, giungi ben tardi e greve,
se ancora par che tocchino le mani

e il ventre palpita geme e beve
dalle sue vene salive segrete...
Questo è il mio schifo, il mio dover tra breve

tirarmi su, venir dove voi siete,
vere ombre e fantasmi e larve vere.
Odio voi, odio il giorno e la sua rete,

ma nel mio buio so quasi tacere.

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