venerdì, settembre 30

Anileda Xeka -Ho parole straniere in punta di lingua


Ho parole straniere in punta di lingua.

Un nodo stretto allo stomaco.

Se non ti parlo è perché ti ho detto più di quanto saprei dirti….

Con fili di silenzio ti ho disegnato: il lungo travaglio della mente che ti partorisce ogni quando mi manchi.

Ti fai sospiro e tormento.

Per troppe braccia allungate invano.

Troppi occhi lanciati all’orizzonte del tuo divenir sostanza ad ogni costo.

OGGI - GIUSEPPE UNGARETTI

HOPPER



Oggi tutto mi pare valicato
oggi il mio cuore
non è altro
che un battito di nostalgia.

Adele - ''Someone Like You''


martedì, settembre 27

F. Pessoa – Il libro dell’inquietudine

"Il sonno della ragione genera mostri"
Francisco Goya

Chi volesse fare un catalogo di mostri, non dovrebbe far altro che fotografare con le parole quelle cose che la notte reca alle anime sonnolente che non riescono a dormire. Tali cose possiedono tutta l’incoerenza del sogno senza la scusa inconsapevole di stare a dormire. Aleggiano come pipistrelli sulla passività dell’anima, o come vampiri che succhiano il sangue della sottomissione. Sono larve del declivio e della dispersione, ombre che riempiono la valle, vestigia del destino che restano. Talora sono vermi, nauseanti per la stessa anima che li nutre e li alleva; a volte sono spettri e girano sinistri intorno a niente; altre volte ancora, emergono serpenti dagli antri assurdi delle emozioni perdute. Zavorra del falso, servono solo a fare in modo che noi non serviamo. Sono dubbi dell’abisso gettati nell’anima, che trascinano pieghe sonnolente e fredde. Permangono fumo, passano scie, e non c’è niente altro che l’essere state nella sostanza sterile dell’averne avuto coscienza. L’uno o l’altro sono come un frammento intimo di fuoco d’artificio: scintilla per un po’ tra i sogni, e il resto è l’incoscienza della coscienza con cui lo abbiamo visto. Nastro sciolto, l’anima non esiste in se stessa. I grandi paesaggi sono per domani e noi abbiamo già vissuto. La conversazione interrotta è fallita. Mi perdo se mi trovo, dubito se giudico, non possiedo se ho ottenuto. Come se passeggiassi, dormo, ma sono sveglio. Come se dormissi, mi sveglio, e non mi appartengo. La vita è una grande insonnia e c’è un soprassalto lucido in ciò che pensiamo e facciamo. La notte è un peso immenso dietro alla soffocazione con la coperta muta. Ho una indigestione nell’anima. Sempre, solo molto dopo, il giorno verrà, ma sarà tardi.

Egon Schiele















Qualcuno trova questi profili inquietanti. Eccessivi. Brutti. Osceni.Io non sono d'accordo e ringrazio chi mi ha introdotta nel  mondo di Schiele.
Se dovessi esplicitare cosa mi colpisce dell'arte di Schiele non saprei dirlo o forse lo so ....ma non so raccontarlo, devo ancora ben comprendere perche sono cosi affascinata da queste contorsioni , da queste imperfezioni...da quest'arte che e' narrazione ai miei occhi...

Schiele: pittura e letteratura

 


“La malinconia porta la pazienza, la pazienza porta l’esperienza, l’esperienza porta la speranza e la speranza non si può distruggere. (…) Sopportare per sopportare è una cupa follia; la normalepazienza è per lo più mancanza di sensibilità, pigrizia e codardia; solo la pazienza che si opponesaggiamente al peso delle circostanze e sa attendere il suo momento se coraggio e forza nonportano subito alla meta, quella è virtù che ricompensa se stessa”.


(Egon Schiele, tratto da una lettera al suo tutore Leopold Czihaczek, cinque marzo 1909)

Egon Schiele, Lettera a Oskar Reichel, settembre 1911

"Ho in me risorse immediate, vorrei dire… 
per condurre la mia ricerca, per poter inventare, 
per scoprire, con mezzi che sento nel mio intimo, 
che da soli hanno la forza di incendiare, di bruciare, 
di splendere, come un pensiero, di luce eterna, 
e di aprire un varco di luce nella più oscura eternità 
del nostro piccolo mondo…Così sento incessantemente 
qualcosa di più, qualcosa d’altro, una luce 
che dal mio intimo brilla all’infinito… 
Sono talmente ricco da essere costretto 
a dilapidare ciò che è in me”.


Alda Merini - La rimozione è un fatto spontaneo




La rimozione è un fatto spontaneo,

è una visita cieca al proprio universo interiore

dove appare misteriosamente la falla di un'occasione perduta.

Le occasioni si smarriscono per tanti motivi.

La paura,per esempio,è una ragione equidistante,

capace di incenerire l'amore.

Ma in fondo l'amore sarebbe ancora più rischioso,

tanto vale tenersi la paura.

Di solito si possono anche inventare i traumi,

e poi rimuoverli per trovare occasioni di perdono.

Niente può più colpire un soggetto schematizzato

in questo senso quanto la comprensione di un amico,

il quale,lungi dal colpevolizzarlo,trova valide

anche le spiegazioni più inesistenti.

Quando l'amico ti perdona,tu sei morto.

E in nome del perdono firmi con lui un vitalizio,

il solito vitalizio d'amore che viene rateizzato.

Le cambiali,almeno,danno una certa sicurezza,

consentono di dormire due giorni di fila

senza aspettare un nuovo sequestro.

Anche il peccato del resto si commette per essere perdonati.

O forse è un modo occasionale per colpire le gente,

una vendetta a scoppio ritardato?

Si ignorano a questo punto le sequenze del destino.

Magari ti capita di dover sentire una mano,

di cui non conosci l'origine,

che ti desta alle due del mattino e ti ordina:

"Svegliati che il treno parte."

TI HO SCONFITTO, MORTE - MAHMOUD DARWISH




O morte, siediti e aspetta.
Prendi un bicchiere di vino e non trattare.
Una come te non tratta con nessuno,
uno come me non si oppone alla serva dell'invisibile.
Prendi fiato... forse sei spossata da questo giorno
di guerra astrale. Chi sono io perche tu mi faccia visita?
Hai tempo di esplorare il mio poema? No. Non è affar tuo
Tu sei responsabile della parte d'argilla
dell'uomo, non delle sue opere o delle sue parole.
O morte, ti hanno sconfitta tutte le arti.
Ti hanno sconfitta i canti della Mesopotamia,
l'obelisco dell'Egizio, le tombe dei Faraoni,
le incisioni sulla pietra di un tempio ti hanno sconfitta,
hanno vinto, ed e sfuggita ai tuoi tranelli
l'eternità…
e allora fa' di noi, fa' di te cio che vuoi


VERRA’ UN GIORNO Jorge Carrera Andrade



Verrà un giorno più puro degli altri:
scoppierà la pace sulla terra
come un sole di cristallo.
Una luce nuova
avvolgerà le cose.
Gli uomini canteranno per le strade
ormai liberi dalla morte menzognera.
Il frumento crescerà sui resti
delle armi distrutte
e nessuno verserà
il sangue del fratello.
Il mondo apparterrà alle fonti
e alle spighe che imporranno il loro impero
di abbondanza e freschezza senza frontiere.

LA PACE Alberto Teodori


Quando l’orizzonte si disperde tra cielo e mare
penso a tutte le cose belle che riflettono il cielo sereno,
è come avere l’azzurro in tasca
per quando il grigiore invernale ci assale.
Se potessimo scavalcare le nubi
troveremmo per sempre il sole.
Basta un po’ d’azzurro in tasca e
cerchiamo di non barattare i nostri spiccioli di cielo
con qualche occasione di sconto.
Teniamo sempre in riserva il nostro azzurro in tasca,
ci potrebbe essere utile sempre.
Inseriamo nella nostra tasca oltre l’azzurro del mare e del cielo
l’arcobaleno e sicuri avremo per sempre la pace.

domenica, settembre 25

Body art & natura


IL MIO DESTINO - Cora Coralina

mara lautizi

Nei palmi delle tue mani
leggo le linee della mia vita.

Linee incrociate, sinuose
che interferiscono nel tuo destino.

Non ti cercai, non mi cercasti,
stavamo andando per strade differenti.

Indifferenti, ci siamo incrociati
Passavi con il peso della vita...

Corsi per incontrarti.
Ho sorriso. Abbiamo parlato.

Questo giorno fu marcato
con la pietra bianca della testa di un pesce*.

E, da allora, camminiamo
uniti nella vita...


*la pietra è sinonimo di amore, difficilmente si rompe; bianco è sinonimo di pace;la testa del pesce rappresenta ragione, maturità. Quindi un amore maturo ed indissolubile.

Meu Destino - 


Nas palmas de tuas mãos
leio as linhas da minha vida.

Linhas cruzadas, sinuosas,
interferindo no teu destino.

Não te procurei, não me procurastes –
íamos sozinhos por estradas diferentes.

Indiferentes, cruzamos
Passavas com o fardo da vida…

Corri ao teu encontro.
Sorri. Falamos.

Esse dia foi marcado
com a pedra branca da cabeça de um peixe.

E, desde então, caminhamos
juntos pela vida…

THE SOUND OF SILENCE MAURIZIO MOLINARI

mara lautizi

Passi increduli
ritagliano
angoli di pensieri,
vuoti spazi
graffiano ricordi
e un simulacro
d’altri tempi.
La gola s’inarca
e contorce il respiro
sul vivo dell’emozione,
ascolta il tumulo
del sacrale silenzio.
Sul fondo della vita
solo semplici
rumori di lavoro
sul fondo del cuore
solo l’assenza
e il pudore
d’un eroico suono
di rispettosa memoria.

Joan Mirò

Le soleil rouge
















Tutto qui.....Piera degli Esposti




So quello che le sta succedendo e non le posso dire che con il tempo passa perché... non è vero, non passa: rimane lì. E' solo uno si abitua a convivere con il dolore, con l'idea dell'assenza.

Dicono che è come la morte, però non è vero: è peggio. Se Massimo fosse morto non penserei che è colpa mia, non penserei di essere diventata vecchia, o non abbastanza bella.

Però non è morto: è stata una sua scelta non stare più con me... Gliel'ho detto non passa, non si dimentica, però diventa sopportabile.

Arriva un momento una mattina che ti svegli e ti vesti meccanicamente ed esci di casa per andare al lavoro e senti che la vita continua. Che è più forte. E che, bene o male, tu ci sei dentro.

Allora prendi un bel respiro, e ricominci a camminare con la tua ferita: tutto qui.


Claudio Damiani Se il tempo scivolasse senza ferire


Se il tempo scivolasse senza ferire,

se non ferisse, ma solo scivolasse,

se potessi stare sempre così, come adesso, in giardino

a scrivere, con gli alberi che mi crescono accanto

- anche l'erba è cresciuta, e dovrò tagliarla -,

se non fossimo posti davanti a delle scelte,

o delle preoccupazioni, per noi e per i nostri cari...

ma non è così... il tempo scorre e taglia come un'accetta

e dopo ritorna uguale, si asciuga il sangue veloce

e ti ritrovi nello stesso giardino, con le stesse piante,

in un tempo tardo, dopo che è successo tutto

eppure è tutto così fresco, e non vorresti pensare a niente,

vorresti abbandonarti al cinguettio degli uccelli,

vorresti abbandonarti nell'ombra.

Shoes Show by V3L3NO

venerdì, settembre 23

Le foto di v3l3no

Pier Vittorio Tondelli, Biglietti agli amici




la stanza vuota

 Abbiamo, mia cara, grandi similitudini che ci attaccano l’uno all’altra. Forse grandi nevrosi, grandi richieste da fare al mondo, a chi amiamo, a chi vogliamo bene. Abbiamo un’infinità di desideri, di voglie, di slanci, di entusiasmi. Abbiamo una sofferenza in comune che è quella per cui né tu né io amiamo la vita e la guardiamo come una cosa estranea ai nostri percorsi e che non ci interessa più di tanto; benchè questa stessa dolorosa sensibilità sia, paradossalmente, la radice di un nostro tutto particolare attaccamento al mondo.

Pier Vittorio Tondelli - OTTAVA ORA DELLA NOTTE,

Pomeriggio d'estate
Vedere il lato bello, accontentarsi del momento migliore, fidarsi di quest’abbraccio e non chiedere altro perché la sua vita è solo sua e per quanto tu voglia, per quanto ti faccia impazzire non gliela cambierai in tuo favore. Fidarsi del suo abbraccio, della sua pelle contro la tua, questo ti deve essere sufficiente, lo vedrai andare via tante altre volte e poi una volta sarà l’ultima, ma tu dici, stasera, adesso, non è già l’ultima volta? Vedere il lato bello, accontentarsi del momento migliore, fidarsi di quando ti cerca in mezzo alla folla, fidarsi del suo addio, avere più fiducia nel tuo amore che non gli cambierà la vita, ma che non dannerà la tua perché se tu lo ami, e se soffri e se vai fuori di testa questi sono problemi solo tuoi; fidarsi dei suoi baci, della sua pelle quando sta con la tua pelle, l’amore è niente di più, sei tu che confondi l’amore con la vita.

Umberto Boccioni (1882-1916)

La città che sale


Stati d’animo. Gli addii, 1911

Mattino, 1909


 Materia, 1912


Nudo di spalle,1909

Stati d’animo.


Elasticità


Stati d'animo

Il romanzo di una cucitrice 

Giuseppe Arcimboldo - L'autunno


    
    Omaggio all'autunno E'  arrivato l'autunno con i suoi meravigliosi colori...la natura diventa un quadro dipinto per la delizia dei nostri occhi.
Voglio dedicare un post a questa stagione dai colori caldi ed accesi.

IMMAGINI E POESIE DEDICATE ALL'AUTUNNO




Autunno

Autunno, che negli occhi suoi specchiasti
e nel mar taciturno il tuo fulvo oro
- tutte le acque un immobile tesoro
parvero, e gli occhi più del mare vasti -,

Autunno, io non sentii mai così forte
la tristezza che tu solo diffondi
- quante di me ne' tuoi boschi profondi
son cose morte tra le foglie morte!

come ieri. Fu ieri la suprema
tristezza e fu l'amor supremo. Ah mai,
ne l'ore più segrete, mai l'amai
come ieri. Ancor l'anima ne trema.

Ella taceva, chiusa ne la nera
tunica dove sparsi erano fiori
pallidi, Autunno, come i tuoi che indori
sul vano stelo; e, china a la ringhiera,

guardava il golfo solitario, china
come colei che un peso immane aggrava.
- Ombra de la sua fronte! - O non guardava
forse dentro di sé la sua ruina?

Forse. Non domandai. Ma così piena-
mente a lei rispondean tutte le cose
visibili, apparenze dolorose
d'anime involte ne la stessa pena,

che io credetti vedere il suo dolore
in quelle forme, vivere in un mondo
espresso intero dal suo cuor profondo,
irradiato da quel solo cuore;

e fu per me ciascuna forma un segno
che svelava un mistero: quasi un muto
verbo; e più nulla fu disconosciuto,
anche per me, ne l'infinito regno.
(G. D'Annunzio)





Torna l'autunno

Torna l'autunno Pablo Neruda Testo poesia Critica Opinioni
Un giorno vestito a lutto cade dalle campane,
come un trepido tessuto vagamente di vedova,
è un colore, un sonno
di ciliege affondate nella terra,
è uno strascico di fumo che giunge senza tregua
a mutare il colore dell'acqua e dei baci.
Non so se mi capite: quando dall'alto
si avvicina la notte, quando il solitario poeta
ode alla finestra correre il corsiero dell'autunno
e le foglie della paura calpestata crepitano nelle sue arteria,
c'è qualcosa nel cielo, grosso come una lingua
di bue, qualcosa nel dubbio del cielo e dell'aria.

Tornano le cose al loro posto,
l'avvocato inevitabile, le mani, l'olio,
le bottiglie,
tutti gli indizi della vita: i letti, soprattutto,
sono pieni di un liquido cruento, la gente affida i segreti a loschi orecchi,
gli assassini scendono scale,
ma non è questo, è il vecchio galoppo,
il cavallo del vecchio autunno che trema e dura.

Il cavallo del vecchio autunno ha la barba rossa
e la bava della paura gli copre le mascelle.
(P. Neruda)





Dopo la nebbia

Dopo tanta
nebbia
a una
a una
si svelano
le stelle.
Respiro
il fresco
che mi lascia
il colore
del cielo
(G. Ungaretti)

 



L'estate è finita

Sono più miti le mattine
e più scure diventano le noci
e le bacche hanno un viso più rotondo.
La rosa non è più nella città.
L'acero indossa una sciarpa più gaia.
La campagna una gonna scarlatta,
Ed anch'io, per non essere antiquata,
mi metterò un gioiello.
(E. Dickinson)



Foglie gialle

Ma dove ve ne andate,
povere foglie gialle
come farfalle
spensierate?
Venite da lontano o da vicino
da un bosco o da un giardino?
E non sentite la malinconia
del vento stesso che vi porta via?
(Trilussa)



In questa notte d’autunno

In questa notte d’autunno
sono pieno delle tue parole
parole eterne come il tempo
come la materia
parole pesanti come la mano
scintillanti come le stelle.
Dalla tua testa dalla tua carne
dal tuo cuore
mi sono giunte le tue parole
le tue parole cariche di te
le tue parole, madre
le tue parole, amore
le tue parole, amica
Erano tristi, amare
erano allegre, piene di speranza
erano coraggiose, eroiche
le tue parole
erano uomini.
(Nazim Hikmet)




Mattino d'autunno

Che dolcezza infantile
nella mattinata tranquilla!
C'è il sole tra le foglie gialle
e i ragni tendono fra i rami
le loro strade di seta.
(F.G.Lorca)




Foglie cadute

Alberi d'autunno
quante foglie sono cadute
la notte scorsa!
Pare che gli alberi
si siano girati sottosopra
e abbiano adesso
la chioma in terra
e le radici in cielo
(J.R. Jiménez)





Autunno

Autunno. Gia' lo sentimmo venire
Nel vento d'agosto,
nelle pioggie di settembre
torrenziali e piangenti,
e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
accoglie un sole smarrito.
Ora passa e declina,
in quest'autunno che incede
con lentezza indicibile,
il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio
(Vincenzo Cardarelli)




Autunno

Autunno mansueto, io mi posseggo
e piego alle tue acque a bermi il cielo,
fuga soave d'alberi e d'abissi.
Aspra pena del nascere
mi trova a te congiunto;
e in te mi schianto e risano:
povera cosa caduta
che la terra raccoglie.
(Salvatore Quasimodo)




Canzone d'autunno

Oggi sento nel cuore
un vago tremore di stelle,
ma il mio sentiero si perde
nell'anima della nebbia.
La luce mi spezza le ali
e il dolore della mia tristezza
bagna i ricordi
alla fonte dell'idea.

Tutte le rose sono bianche,
bianche come la mia pena,
e non sono le rose bianche,
perché ci ha nevicato sopra.
Prima ci fu l'arcobaleno.
Nevica anche sulla mia anima.
La neve dell'anima ha
fiocchi di baci e di scene
che sono affondate nell'ombra
o nella luce di chi le pensa.

La neve cade dalle rose,
ma quella dell'anima resta
e l'artiglio degli anni
ne fa un sudario.

Si scioglierà la neve
quando moriremo?
O ci sarà altra neve
e altre rose piú perfette?
Scenderà la pace su di noi
come c'insegna Cristo?
O non sarà mai possibile
la soluzione del problema?

E se l'amore c'inganna?
Chi animerà la nostra vita
se il crepuscolo ci sprofonda
nella vera scienza
del Bene che forse non esiste
e del Male che batte vicino?

Se la speranza si spegne
e ricomincia Babele
che torcia illuminerà
le strade della Terra?

Se l'azzurro è un sogno,
che ne sarà dell'innocenza?
Che ne sarà del cuore
se l'Amore non ha frecce?

Se la morte è la morte,
che ne sarà dei poeti
e delle cose addormentate
che piú nessuno ricorda?
O sole della speranza!
Acqua chiara! Luna nuova!
Cuori dei bambini!
Anime rudi delle pietre!
Oggi sento nel cuore
un vago tremore di stelle
e tutte le rose sono
bianche come la mia pena.
(Federico Garcia Lorca)




Foglie morte

Veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali
soprattutto se sono ippocastani
soprattutto se passano dei bimbi
soprattutto se il cielo è sereno
soprattutto se ho avuto, quel giorno, una buona notizia
soprattutto se il cuore, quel giorno, non mi fa male
soprattutto se credo, quel giorno, che quella che amo mi ami
soprattutto se quel giorno mi sento d'accordo con gli uomini e con me stesso
veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali dei viali d'ippocastani.
(Nazim Hikmet)






Mattino d'autunno

Il cielo era tutto sereno:
di mano in mano che il sole s'alzava
dietro il monte si vedeva la sua luce...
Un venticello d'autunno,
staccando dai rami
le foglie appassite del gelso,
le portava a cadere qualche passo
distante dall'albero.
(Alessandro Manzoni)