mercoledì, dicembre 21

Lo Zahir




"Secondo lo scrittore Jorge Luis Borges, l'idea dello Zahir viene dalla tradizione islamica, e si
ritiene sia nata intorno al XVIII secolo. Zahir, in arabo, vuoi dire visibile, presente, incapace di
passare inosservato. Qualcosa o qualcuno che, una volta che si è stabilito il contatto, finisce per
occupare a poco a poco il nostro pensiero, fino al punto che non riusciamo più a concentrarci su
nient'altro. E ciò può essere considerato santità o follia."

Il mio Zahir non sono le romantiche metafore con ciechi, bussole, tigri, o la famosa
moneta.
Il mio Zahir ha un nome: "Esther.(Paulo Coelho)

Anche io  ho il mio Zahir,   anche il mio zahir ha un nome...  e voi?

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