martedì, gennaio 24

CHANTAL MAILLARD ..... SCONGIURO PER CAMMINARE IGNORANDO SE STESSI



Ho sempre creduto di andare avanti
un passo dietro l’altro per poi ricominciare,
ma non so perché, seguendo questo procedimento,
finivo sempre oltre il punto verso cui mi dirigevo.
Andare verso un uomo in linea retta
era il modo più sicuro di perderlo di vista:
correr verso un oggetto delizioso bastava
per aprire un vuoto proporzionale al suo fascino.
Se volevo toccare la neve in montagna,
e iniziavo l’ascesa, con lo sguardo alle cime,
mi ritrovavo a scendere per una valle fertile
con timidi ruscelli di ghiacciai.
E quando mi immergevo, per poi attraversare
a nuoto un qualche fiume, giungevo, inevitabilmente,
nel medesimo luogo da dove ero partita.
Fu doloroso percepire quanto di vero c’era
nelle parole del saggio Zenone;
non erano per me affatto un paradosso
piuttosto un’evidenza che dovevo accettare:
mai sarebbe stata tirata
la freccia che mirava al centro;
io mai sarei riuscita ad arrivare quindi
dove volgevo l’occhio o il desiderio.
Nemmeno ci riuscii seguendo
i consigli di un celebre filosofo portato in matematica:
né descrivendo un’ellittica breve,
né camminando a zig-zag o in circolo
cessavan di fuggire le cose cui anelavo,
vuotarsi tutti i luoghi e tutte le vetrine
oppure cancellarsi dalla mano
i possibili amanti o i destini.
Dovetti disperarmi. Dovetti perder la speranza.
E seppi che era un bene.
Provai a guardar di sbieco le cose e gli esseri che amavo,
entrar nel loro mondo senza nessun proposito.
Mi misi a camminare ignorando me stessa
e all’improvviso il mondo
si soffermò nella mia mano.

2 commenti:

  1. Camminare incontro ai desideri o aspettare che si avverino? Camminare senza bramare nulla, volgendo lo sguardo sereno al mondo e a quello che verrà.
    Ciao
    Andrea

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    Risposte
    1. Vivere con serenità ed accogliere ciò che arriva,
      un abbraccio Elisabetta

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