venerdì, gennaio 6

Joyce Mansour da Déchirures, 1955






Piove nella conchiglia blu della città
Piove e il mare si lamenta.
I morti piangono senza tregua, senza ragione, senza fazzoletti
Gli alberi si stagliano contro il cielo viaggiatore
Esibendo i loro membri ispidi agli angeli e agli uccelli
Perché piove e il vento tace
Le gocce folli pennate di sporcizia
Scacciano i gatti nelle strade
E l’odore vischioso del tuo nome si sparge sul cemento
Dei marciapiedi.
Piove mio amore sull’erba spianata
Dove i nostri corpi distesi hanno gioiosamente germogliato
Per tutta l’estate
Piove oh madre mia e anche tu non puoi farci niente
Perché l’inverno avanza solitario sulla distesa delle spiagge
E Dio ha dimenticato di chiudere il rubinetto



Il pleut dans le coquillage bleu qu’est ma ville
Il pleut et la mer se lamente.
Le morts pleurent sans cesse, sans raison, sans mouchoirs
Les arbres se profilent contre le ciel voyageur
Exhibant leurs members drus aus anges et aux oiseaux
Car il pleut et le vent s’est tu.
Les gouttes folles plumées de crasse
Chassent le chats dans les rues
Et l’odeur grasse de ton nom se répand sur le ciment
Des trottoirs.
Il pleut mon amour sur l’herbe abattue
Où nos corps allongés on germé joyeusement
Tout l’été
Il pleut ó ma mère et même toi tu ne peut rien
Car l’hiver marche tout seul sur l’étendue des palges
Et Dieu a oublié de fermer le robinet

4 commenti:

  1. Da D'Annunzio a Jovanotti c'è gente che andrebbe a vivere a Seattle...

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  2. heheheeheh, de gustibus..se ami l'ammollo...
    ciao lore

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  3. Poesia meravigliosa! Non sono amante della pioggia, ma questi versi la rendono affascinante nella sua fastidiosità!

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  4. Io subisco il fascino degli elementi, amo la pioggia il vento e il fuoco...

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