I bambini giocano alla guerra.
E’ raro che giochino alla pace
perché gli adulti
da sempre fanno la guerra,
tu fai “pum” e ridi;
il soldato spara
e un altro uomo
non ride più.
E’ la guerra.
C’è un altro gioco
da inventare:
far sorridere il mondo,
non farlo piangere.
Pace vuol dire
che non a tutti piace
lo stesso gioco,
che i tuoi giocattoli
piacciono anche
agli altri bimbi
che spesso non ne hanno,
perché ne hai troppi tu;
che i disegni degli altri bambini
non sono dei pasticci;
che la tua mamma
non è solo tutta tua;
che tutti i bambini
sono tuoi amici.
E pace è ancora
non avere fame
non avere freddo
non avere paura.
Mi piace molto questo nuovo gioco.
RispondiEliminaBrava!
Pace, Elisabetta...è diventata un'utopia. Le guerre, invece, sono la nostra attualità. Dove c'è da prendere ci si unisce, dove la terra è sterile giochiamo a nascondino a fingere di non vedere il genocidio di bimbi uccisi non solo dalle armi, ma anche dalla fame e dalle malattie. E non sono solo i bambini che muoiono, ma tutti i più deboli e soprattutto i più disarmati, coloro che non hanno colpe!
RispondiEliminaComplimenti eli, ci sarebbe da discutere per mille altri post!
Elisena
Buona giornata
Ciao Serpente,grazie...
RispondiEliminaQuante guerre ci sono e nessuno ne parla, è giusto che tra le nostre farneticazioni quotidiano ogni tanto ci ricordiamo di chi incolpevole subisce la follia...un abbraccio!
RispondiEliminaElisabetta